La storia del Cammino di Santiago inizia in un tramonto d’estate dell’anno 829, in un bosco galiziano conosciuto come Libredón, dove un monaco eremita appartenente a San Fitz di Solovio e di nome Pelagio – Paio secondo altri scritti – si trovava in digiuno, pregando e facendo penitenza.

Alzando gli occhi al cielo, rimase stupito nel vedere che con le prime stelle della notte, alcune di esse si staccano dalla volta celeste e cadono sulla terra, non lontano da dove si trovava.

Il monaco trascorse tutta la notte in preghiera, confuso, ringraziando Dio, fino a che la mattina successiva, in compagnia degli abitanti del piccolo villaggio di San Fitz, si diresse verso il luogo dove si erano verificati i simboli soprannaturali.

Decidendo i presenti di rimuovere la terra per scoprire cosa ci fosse sotto tutto ciò, furono sorpresi dall’apparizione di una tomba romana in marmo bianco.

Allora, il monaco Pelagio, che godeva di meritata fama di santità nella regione, ipotizzò ad alta voce che quella tomba potesse contenere i resti dello stesso Apostolo Giacomo il Maggiore, tanto ricercato dalla Cristianità dopo il suo martirio.

Decidono quindi di spostarla in un luogo sacro vicino, dove esisteva un antico cimitero romano conosciuto come Compostum.

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Pelagio avvisa il vescovo di Iria Flavia, Teodomiro, che a causa delle voci che circolano in Europa sulla possibile localizzazione in Hispania dei resti dell’Apostolo, considera che questa apparizione sia di importanza fondamentale e lo comunica al Re astur Alfonso II il Casto con corte nella città di Oviedo, il quale, una volta giunto sul posto insieme ai suoi nobili, ordina la costruzione di una piccola chiesa di pianta romanica in mattoni e adobe, dove dei monaci possano venerare i resti.

Un anno dopo, il Papa Leone III ordina il culto a Santiago nella lontana Gallaecia, e il modestissimo tempio viene sostituito con un altro nuovo, ordinato costruire e consacrato da Alfonso III il Magno, nell’anno 899. Con una navata di otto metri.

Oggi, tredici secoli dopo, con numerose ampliamenti, ristrutturazioni e mescolanze di stili nella sua costruzione. Con diversi architetti, come il primo “Obrador” e creatore del Portico della Gloria, il Maestro Mateo, che può essere visto rappresentato inginocchiato come il Santo dos Coques. Tutto ciò ha dato come risultato un’Opera Universale: “La Cattedrale di Santiago di Compostela“, in cui riposa la tomba dell’Apostolo Santiago, uno dei dodici discepoli di Gesù.

È diventata essa stessa un esponente e simbolo della fine del Cammino per migliaia e migliaia di pellegrini che, nel corso dei secoli, compiono viaggi al Cammino di Santiago organizzato. Il principale percorso di pellegrinaggio che percorrono i pellegrini che desiderano visitare i resti del discepolo di Gesù è il Cammino di Santiago da Sarria organizzato. Il fatto che sia un percorso adatto ai principianti, che possa essere completato in una settimana e che copra la distanza minima di 100 chilometri per ottenere la Compostela, è stato di grande aiuto per la sua crescita.